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Lo Sport è salute solo se praticato costantemente (Il Resto del Carlino 12/9/2011)

 

Il Resto del Carlino  12 Settembre 2011

 

Benessere azzurro. Enrico Castellacci, medico della Nazionale: "Lo sport è salute solo se praticato costantemente"

"Ho curato Buffon, Borriello, Gattuso e tanti vip ma i paziienti per me sono tutti uguali"

Roma, 12 settembre 2011 - È IL MEDICO della Nazionale di calcio e un noto ortopedico, ma nella vita di tutti i giorni Enrico Castellacci è un primario, dirige il dipartimento di ortopedia e traumatologia dello sport all’ospedale di Lucca. I suoi trapianti di cartilagine hanno rivoluzionando gli interventi ai legamenti del ginocchio, di pari passo alle sue ultime tecniche per il tendine di Achille.
Professore, quando lo sport è sinonimo di salute?
«Solo se viene effettuato costantemente e razionalmente, senza esasperazioni che comportano sovraccarichi a tutte le strutture muscolari, tendinee capsulo-legamentose e cartilaginee».
L’alimentazione giusta?
«Dovrebbe essere varia, semplice ed equilibrata. La presenza costante di proteine, lipidi e carboidrati assicura la disponibilità energetica e il recupero muscolare. Da non sottovalutare mai l’idratazione e i sali minerali».
Quali traumi sono più frequenti negli atleti?
«I traumi più frequenti riguardano le articolazioni, specialmente ginocchia e caviglie e prevedono quasi sempre la chirurgia».
Lei dirige anche un centro di ricerca di ingegneria tissutale. Di cosa si tratta?
«È il futuro. Oggi, tramite l’utilizzo dei fattori di crescita e delle cellule staminali, siamo in grado di migliorare, e in alcuni casi di risolvere, gravi patologie. I fattori di crescita sono capaci di stimolare la proliferazione e il differenziamento cellulare, utilissimi nelle lesioni tendinee, muscolari e articolari. Le staminali ci stanno invece dando grandi soddisfazioni nella ricostruzione della cartilagine».
Terapie sofisticate, ma potranno diventare patrimonio di tutti?
«L’obiettivo è proprio quello di estendere il trattamento dal campione dello sport al paziente comune».
Sono molti i personaggi famosi passati sotto le sue mani, sia del mondo del calcio, vedi Buffon, Borriello, Gattuso, che dello spettacolo, vedi Simona Ventura...
«Sono onorato di averli potuti trattare, tanto quanto mi onoro di curare tutti i pazienti meno famosi che ogni giorno mi contattano».
Lo sport praticato a livelli massacranti per anni può essere responsabile di malattie usuranti del sistema scheletrico come artrosi e artrite?
«È così per l’artrosi, i sovraccarichi a lungo andare lesionano le cartilagini articolari, instaurando un processo degenerativo. L’artrite reumatoide, piuttosto, non è una malattia correlata all’attività fisica ma autoimmune».
Ed è corretto definire la Sla la malattia del calciatore?
«Questa patologia spietata che devasta il corpo, lasciando lucida la mente, è stata associata al calcio per l’anomalo numero di giocatori colpiti. Ma ad oggi non c’è prova effettiva di un nesso diretto. Una delle ipotesi più accreditate è che sia il risultato di fattori genetici e ambientali».