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ASD e proventi da organizzazione di manistestazioni sportive (www.commercialistatelematico.com 2007)

 

www.commercialistatelematico.com  2007

 

 

ASD e proventi da organizzazione di manifestazioni sportive


Un'associazione sportiva dilettantistica organizza una manifestazione sportiva di corsa, aperta a tutti, associati dell'associazione medesima, di altre associazioni ed atleti indipendenti con semplice presentazione di certificato medico (questi ultimi possono prendere parte alla sola sezione non agonistica). Da ciascun atleta, l'ASD incassa direttamente una quota fissa di partecipazione. Il mio dubbio è: si tratta di proventi da attività commerciale?
Se la manifestazione fosse riservata a tesserati dell'ASD organizzatrice o di altre, potrei pensare che si tratti di attività svolta nei confronti di associati di associazioni con le medesime finalità della ASD organizzatrice ecc. (anche se non so se questo si concili con l'incasso diretto da parte della ASD organizzatrice) e, per questo, che le quote di iscrizione siano da considerare proventi non commerciali. Ma per le quote incassate dai soggetti non tesserati presso alcuna associazione, mi sembra che non ci sia altra classificazione possibile se non quella di proventi commerciali. Chissà se qualcuno mi può illuminare?

Grazie mille in anticipo!
 
 
 
L’art. 148 TUIR stabilisce che non è considerata commerciale l'attività svolta nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo.
Per le associazioni … sportive dilettantistiche non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività…
A mio parere, la quota (o parte della stessa) che viene versata potrebbe essere considerata non di “partecipazione” ma di “associazione”: l’atleta si associa all’ASD e viene affiliato anche all’ente di promozione sportiva relativo, con tutti i vantaggi del caso, non solo fiscali ma anche assicurativi.
In caso contrario, dovrebbe essere considerata provento commerciale, annotato nel modello di cui al DM 11 febbraio 1997 (da presentare alla SIAE competente) e assoggettato comunque ad IVA e Ires in misura forfetaria (nell’ipotesi di opzione L. 398/1991).
 
 
 
 
 
 
 
 
Originalmente inviato da Bomber
A mio parere, la quota (o parte della stessa) che viene versata potrebbe essere considerata non di “partecipazione” ma di “associazione”: l’atleta si associa all’ASD e viene affiliato anche all’ente di promozione sportiva relativo, con tutti i vantaggi del caso, non solo fiscali ma anche assicurativi.
In caso contrario, dovrebbe essere considerata provento commerciale, annotato nel modello di cui al DM 11 febbraio 1997 (da presentare alla SIAE competente) e assoggettato comunque ad IVA e Ires in misura forfetaria (nell’ipotesi di opzione L. 398/1991).
 
 
Grazie mille, approfitto per chiedere ancora un dubbio. Se non ho capito male, nel caso di ASD che adotta il regime di cui alla l. 398/91, esiste una disposizione per cui non concorrono alla formazione del reddito imponibile IRES i proventi realizzati nello svolgimento di un'attività commerciale connessa agli scopi istituzionali, ma solo nel limite di due occasioni l'anno e per non più di 51mila e rotti euro in tutto l'anno. Potrebbe essere il caso dell'organizzazione di una singola gara?

Grazie ancora.
 
 
 
 
Originalmente inviato da Giancarla
Grazie mille, approfitto per chiedere ancora un dubbio. Se non ho capito male, nel caso di ASD che adotta il regime di cui alla l. 398/91, esiste una disposizione per cui non concorrono alla formazione del reddito imponibile IRES i proventi realizzati nello svolgimento di un'attività commerciale connessa agli scopi istituzionali, ma solo nel limite di due occasioni l'anno e per non più di 51mila e rotti euro in tutto l'anno. Potrebbe essere il caso dell'organizzazione di una singola gara?

Grazie ancora.
 
 
L’art. 25 comma 1 della legge n.133/99 come modificato dall’art. 37 comma 2 lettera a della legge 342 del 2000 dispone la neutralità fiscale ( ai fini delle imposte sul reddito ) dei proventi conseguiti dalle associazioni sportive dilettantistiche nello svolgimento delle seguenti attività:
- attività commerciali connesse agli scopi istituzionali
- attività di raccolta di fondi espletata con qualunque modalità
Tali attività devono essere realizzate con le modalità previste dal già citato Decreto Interministeriale del 10 novembre 1999, cioè con un massimo di due eventi l’anno e con il massimale di € 51.645,69 per periodo d’imposta.
E’ bene precisare che l’esclusione dal reddito imponibile, nei limiti, sia del massimale monetario che del numero di eventi, riguarda i proventi realizzati sia tramite la vendita di beni che la fornitura di servizi, purché di modico valore, resi a fronte dell’erogazione di corrispettivi specifici.
La CM 8/3/2000 precisa che rientrano in tale agevolazione:
- Somministrazione di alimenti o bevande
- Vendita di materiale sportivo o gadgets
- Pubblicità effettuata nell’ambito della manifestazione o evento
- Sponsorizzazione limitata all’evento specifico
- Cene sociali
- Lotterie
Entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale per le raccolte pubbliche di fondi deve essere poi redatto un apposito rendiconto…
Per quanto sopra, se l’ASD organizza una manifestazione sportiva – connessa agli scopi istituzionali – a mio parere le quote di partecipazione alla stessa difficilmente possono essere fatte rientrare nella fattispecie prevista dall'art.37.
Se hai altri dubbi, contattami senza problemi.
 
 
Originalmente inviato da Bomber
L’art. 25 comma 1 della legge n.133/99 come modificato dall’art. 37 comma 2 lettera a della legge 342 del 2000 dispone la neutralità fiscale ( ai fini delle imposte sul reddito ) dei proventi conseguiti dalle associazioni sportive dilettantistiche nello svolgimento delle seguenti attività:
- attività commerciali connesse agli scopi istituzionali
- attività di raccolta di fondi espletata con qualunque modalità
Tali attività devono essere realizzate con le modalità previste dal già citato Decreto Interministeriale del 10 novembre 1999, cioè con un massimo di due eventi l’anno e con il massimale di € 51.645,69 per periodo d’imposta.
E’ bene precisare che l’esclusione dal reddito imponibile, nei limiti, sia del massimale monetario che del numero di eventi, riguarda i proventi realizzati sia tramite la vendita di beni che la fornitura di servizi, purché di modico valore, resi a fronte dell’erogazione di corrispettivi specifici.
La CM 8/3/2000 precisa che rientrano in tale agevolazione:
- Somministrazione di alimenti o bevande
- Vendita di materiale sportivo o gadgets
- Pubblicità effettuata nell’ambito della manifestazione o evento
- Sponsorizzazione limitata all’evento specifico
- Cene sociali
- Lotterie
Entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale per le raccolte pubbliche di fondi deve essere poi redatto un apposito rendiconto…
Per quanto sopra, se l’ASD organizza una manifestazione sportiva – connessa agli scopi istituzionali – a mio parere le quote di partecipazione alla stessa difficilmente possono essere fatte rientrare nella fattispecie prevista dall'art.37.
Se hai altri dubbi, contattami senza problemi.
 
 
Grazie mille, anzi millissime! Sei stato illuminante. La CM me l'ero persa... Mo' la cerco e me l'archivio tra i documenti.  A questo punto, direi che non si scappa...
 
 
 
 
Originalmente inviato da Giancarla
Grazie mille, anzi millissime! Sei stato illuminante. La CM me l'ero persa... Mo' la cerco e me l'archivio tra i documenti.  A questo punto, direi che non si scappa...
 
Direi anch'io.
Comunque, in ipotesi di L. 398/1991, l'imposizione fiscale non è così tagliente...

Fammi sapere come risolvi.
 
 
 
 
 
 
Originalmente inviato da Bomber
Direi anch'io.
Comunque, in ipotesi di L. 398/1991, l'imposizione fiscale non è così tagliente...

Fammi sapere come risolvi.
Prima di tutto, offrendo al boss della ASD un cognacchino prima di spiegargli ciò... 

Poniamo che la manifestazione sia già stata organizzata e le quote già raccolte. Appurato che le quote di iscrizione alla manifestazione sportiva sono da considerarsi proventi commerciali, in particolare per l'IVA mi comporterei così:

- per il versamento dell'IVA, mi sembra inevitabile a questo punto scorporare l'IVA dalle quote incassate (tutte uguali) e versare l'IVA al 50% in quanto si tratta di proventi commerciali generici;
- circa la dichiarazione degli incassi da presentare alla SIAE, mi domando se in questo caso vada presentata; direi di sì, anche se mi sembra che ci sia parecchia confusione sul tema e lo stesso ufficio SIAE che ho interpellato per telefono non m'è parso illuminante...