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Il metodo R.I.C.E. in caso di traumi

Il metodo R.I.C.E. in caso di traumi
Scritto da Administrator   
Lunedì 17 Agosto 2009 07:38

 

Anche per gli amanti della corsa, sebbene non si tratti di uno sport di contatto, il pericolo di contusioni, lussazioni, distorsioni e fratture è sempre in agguato. Per limitare i danni, in attesa di un consulto con uno specialista (sempre consigliato) e dell’inizio di una eventuale terapia farmacologica, si possono seguire poche, ma

 fondamentali regole, che vengono convenzionalmente identificate dall'acronimo inglese R.I.C.E.: Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione), Elevation (elevazione).
Nell’immediato periodo successivo al trauma, sono accorgimenti capaci di ridurre  lo stravaso di sangue e liquidi nella zona lesa, di limitare il dolore e l'infiammazione e facilitare così il recupero post-infortunio. 
Senza dubbio è di primaria importanza il riposo assoluto, al fine di evitare movimenti che, per quanto sembrino innocenti, possono peggiorare la situazione e ostacolare la fase di recupero.
Insieme al riposo, è importante associare i benefici del ghiaccio, tramite 5-6 impacchi della durata di alcuni minuti, intervallati da periodi senza applicazioni: è sufficiente mettere qualche cubetto in un sacchetto di plastica, oppure utilizzare le apposite confezioni di ghiaccio secco. Dopo i primi impacchi di ghiaccio è consigliabile bendare la parte traumatizzata in modo da esercitare su di essa una adeguata azione di compressione.
Infine, tenere la parte colpita in elevazione: in caso di distorsione ad una caviglia, ad esempio, meglio non limitarsi ad appoggiare il piede ad un cuscino, ma distendere tutto l’arto, in modo da non far gravare un peso eccessivo sull’articolazione a monte (in questi caso il ginocchio).
da polase sport.it