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Le quote per iscrizione corsi sono entrat istituzionali? (www.fvgsport.it - 21/1/2010)

 

Fonte: www.fvgsport.it

 

fiscale


Le quote per iscrizione corsi sono entrate istituzionali?

21/01/2010

Sono il contabile-segretario di una Società di Basket, iscritta al registro del Coni delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, che fa parte di una Polisportiva. Nel nostro bilancio i soldi spesi dai genitori per le iscrizioni dei figli, vanno nel capitolo “Iscrizioni Corsi”. Il Revisore dei conti della nostra Polisportiva ci ha contestato questo asserendo che incassare soldi con la motivazione di un corso equivale ad attività commerciale, e che sarebbe preferibile contabilizzarli come quote associative cosa ne pensa? Grazie.

Risposta dell'esperto:


La norma di riferimento è l’ art.148 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, che stabilisce quanto segue:
a) al primo comma, che “non è considerata commerciale l’attività svolta dagli enti non commerciali residenti nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo.”
b) al secondo comma, che “Si considerano tuttavia effettuate nell’esercizio di attività commerciali ... le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto.”
c) al terzo comma, che “non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali ...”.
I medesimi principi sono ripresi anche dalla normativa IVA (art. 4, comma 4, DPR n.633/1972).
Di conseguenza, l’affermazione del Vostro Revisore è corretta quando afferma che (a norma del primo comma dell’art. 148) le quote annuali sono considerate proventi dell’attività istituzionale e quindi non commerciali, mentre a norma del secondo comma dell’art. 148 i corrispettivi specifici e le quote supplementari per aver diritto a specifiche prestazioni (i corsi) sono invece attività commerciale.
E’ invece non corretta se i corsi sono effettuati a favore di iscritti, associati, partecipanti o comunque tesserati, perchè in tal caso il terzo comma stabilisce che anche i corrispettivi specifici non si considerano commerciali.
Quindi è indispensabile che i partecipanti ai corsi (attenzione, quindi: i ragazzi che partecipano ai corsi, e non i genitori che pagano la quota) siano o soci dell’associazione o società sportiva, o comunque tesserati per la Federazione (o Ente di Promozione Sportiva) alla quale l’associazione o società sportiva è affiliata.
Per completezza di informazione ritengo utili precisare che:
non fa alcuna differenza che quanto pagato per partecipare al corso sia qualificato “quota associativa”, “quota di iscrizione”, “quota annuale” o “iscrizione al corso”: se tale importo è uguale per tutti i soci (o comunque per tutti i soci di una categoria: “atleti”, “ordinari”, “fondatori”, ecc.) è provento istituzionale, ma se tale importo è specifico per aver diritto a qualche prestazione (partecipazione a corsi, utilizzo del campo di gioco, ecc.) anche se è qualificato “quota” è comunque corrispettivo specifico per tale prestazione, e quindi: se da soci o tesserati non commerciale, se da altri, commerciale