Contro la stitichezza
sì a fibre, acqua e sport
Ne soffrono 18 italiani su 100: per alcuni si tratta di un disturbo episodico, per altri è un vero problema quotidiano. La stitichezza, l’intestino pigro, le emorroidi possono peggiorare di molto la qualità della vita di chi ne soffre.
Non bisogna considerarsi stitici se non si evacua una volta al giorno. Ogni individuo ha una risposta diversa: anche se l’intestino si libera ogni tre giorni, l’importante è non avvertire sensazione di pienezza o dolore.
“Per la stipsi, esiste una sintomatologia tipica precisa: la sensazione di un`evacuazione incompleta, l`assenza dello stimolo, il meteorismo addominale. Anche la necessità di evacuare più volte al giorno, contrariamente a quanto si pensa, rientra tra i sintomi in quanto corrisponde all`incapacità dell`intestino di svuotarsi completamente” spiega a Salute24 Antonio Longo, presidente della Società italiana unitaria di colonproctologia (Siucp).
Le cause del problema possono essere originate da fattori di stress, da una scorretta alimentazione, dalla sedentarietà, o possono essere di carattere anatomico. “In questo caso si parla di sindrome da defecazione ostruita, – prosegue Longo – un problema legato al prolasso rettale interno, il cedimento delle pareti dell’intestino retto, per il quale è necessario l’intervento chirurgico”.
Di fronte a un disturbo cronicizzato, che finisce per modificare, in peggio, le nostre abitudini, la quasi totalità dei pazienti ricorre ai lassativi. “Se ne fa un uso smodato e non se ne conoscono le controindicazioni – precisa Longo –. I danni non sono secondari: troppi lassativi creano problemi nell`assorbimento dei liquidi, mettono a rischio il colon e alterano la flora intestinale”. L`autosomministrazione dei farmaci rischia, insomma, di complicare ulteriormente il disturbo.
Prima di ricorrere a clisteri e lassativi quindi, è necessario innanzitutto correggere le abitudini alimentari, assumendo elevate quantità di liquidi e fibre, e fare attività fisica leggera ma costante. Bisogna anche assecondare gli stimoli e cercare di rispettare orari fissi. In ogni caso, è importante consultare uno specialista che individui l’origine del problema e suggerisca il rimedio più adatto a ciascun paziente.
Non bisogna considerarsi stitici se non si evacua una volta al giorno. Ogni individuo ha una risposta diversa: anche se l’intestino si libera ogni tre giorni, l’importante è non avvertire sensazione di pienezza o dolore.
“Per la stipsi, esiste una sintomatologia tipica precisa: la sensazione di un`evacuazione incompleta, l`assenza dello stimolo, il meteorismo addominale. Anche la necessità di evacuare più volte al giorno, contrariamente a quanto si pensa, rientra tra i sintomi in quanto corrisponde all`incapacità dell`intestino di svuotarsi completamente” spiega a Salute24 Antonio Longo, presidente della Società italiana unitaria di colonproctologia (Siucp).
Le cause del problema possono essere originate da fattori di stress, da una scorretta alimentazione, dalla sedentarietà, o possono essere di carattere anatomico. “In questo caso si parla di sindrome da defecazione ostruita, – prosegue Longo – un problema legato al prolasso rettale interno, il cedimento delle pareti dell’intestino retto, per il quale è necessario l’intervento chirurgico”.
Di fronte a un disturbo cronicizzato, che finisce per modificare, in peggio, le nostre abitudini, la quasi totalità dei pazienti ricorre ai lassativi. “Se ne fa un uso smodato e non se ne conoscono le controindicazioni – precisa Longo –. I danni non sono secondari: troppi lassativi creano problemi nell`assorbimento dei liquidi, mettono a rischio il colon e alterano la flora intestinale”. L`autosomministrazione dei farmaci rischia, insomma, di complicare ulteriormente il disturbo.
Prima di ricorrere a clisteri e lassativi quindi, è necessario innanzitutto correggere le abitudini alimentari, assumendo elevate quantità di liquidi e fibre, e fare attività fisica leggera ma costante. Bisogna anche assecondare gli stimoli e cercare di rispettare orari fissi. In ogni caso, è importante consultare uno specialista che individui l’origine del problema e suggerisca il rimedio più adatto a ciascun paziente.
di (30/10/2008)